Da Castelnuovo Don Bosco all'Abbazia di Vezzolano

Da Castelnuovo Don Bosco all'Abbazia di Vezzolano

Outdoor

Da Castelnuovo Don Bosco all'Abbazia di Vezzolano

Si parte poco dopo Castelnuovo Don Bosco lungo la SP16, direzione Berzano, all’altezza della piccola e deliziosa chiesetta romanica dedicata a Sant’Eusebio. Proprio accanto all’edificio del XII secolo inizia l’itinerario, ben indicato da un pannello. Il primo tratto sale in modo ripido lungo una sterrata incassata in trincea, così da guadagnare rapidamente la cresta della collina dove si apre la vista a destra in direzione di Castelnuovo Don Bosco. Si prosegue quindi con continui saliscendi su una sterrata più aperta ed ariosa, mantenendosi sempre appena sotto il filo del crinale, e puntando a nord, guidati dai cartelli bianco/rossi 101 e da quelli della ciclopista.

  • per chi: bambini dai 6 anni, non adatto ai passeggini (bambini piccoli portati a spalla con zaino portabimbo)
  • dislivello: +250 metri -100 metri solo andata (non continuativi)
  • distanza: 5,5 km solo andata 
  • tempo necessario: 1,30 ora solo andata
  • tipo di percorso: lineare andata/ritorno su sterrata, sentiero e asfalto
  • quota di partenza: 306 metri
  • quota di arrivo: 415 metri
  • quando: primavera, autunno, inverni poco nevosi. 

Dopo un primo tratto di vigneti e campi aperti si giunge in prossimità di alcune case e della strada asfaltata. La si prende verso destra tornando così leggermente indietro (cartello marrone all’incrocio). Quando la strada diventa sterrata si va a destra, passando in mezzo alle vigne e risalendo la cresta sotto cui si è appena passati, arrivando così alla chiesetta di Santa Maria di Cornareto, piccolo edificio sacro che sorge in punta ad un poggio panoramico, citata in alcuni documenti del 1298. La vista spazia tutto attorno invitando ad una pausa meditativa, mentre è già visibile su di un’altura seguente la terza chiesa dell’itinerario. 

Da Santa Maria si torna indietro per la via appena percorsa fino a tornare al gruppo di case che vanno ora costeggiate, mantenendole alla propria destra. Un brevissimo rettilineo porta al bivio che farà risalire alla chiesa di San Michele Arcangelo, la cui struttura attuale è del 1700 ma che sorge su un preesistente edificio già documentato nel 1205. Dopo aver ammirato l’edificio ed il panorama, si torna nuovamente indietro fino al bivio appena lasciato per proseguire con qualche saliscendi, passando accanto ad un altro gruppo di case e tornando per breve tempo su asfalto. Ci si trova sulla cima di un colle da cui è possibile vedere, alle spalle, le due chiese appena visitate e, davanti, la meta con il complesso di Vezzolano. 

Si scende fino ad un pilone dove si abbandona del tutto la strada per percorrere un sentiero sulla destra. Dopo una breve discesa si affronta una ripida salita che porta, passando in un bosco, su un colletto. Si segue la segnaletica verso destra e, con una larga curva, si scende verso la meta che merita certamente una visita più approfondita: l’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, risalente al 1095.

La struttura mescola sapientemente elementi romanici ad innovativi elementi gotici; assai interessante è il pontile su colonnine (jubè) che divide la navata centrale, caratterizzato da bassorilievi policromi risalenti probabilmente alla seconda metà del XIII secolo. Il chiostro, ben conservato, custodisce capitelli scolpiti e un bel ciclo di affreschi del XIV secolo. Questa la storia, ma stando ad alcune voci popolari il sito esisteva già nell’ VIII secolo come cappella di uno scomparso castello. Una leggenda, infatti, la vuole fondata nientemeno che da Carlo Magno che, nell’anno 774, si trovava a caccia nei boschi di Albugnano. La vista di una macabra danza di scheletri gli provocò una inopportuna crisi epilettica, ma, guarito grazie all’intercessione della Madonna, l’imperatore provvide alla costruzione dell’Abbazia.

Il ritorno si effettua sulla via dell’andata, oppure (ma solo in periodo scolastico) è possibile proseguire su asfalto per Albugnano (1,7 km) e quindi utilizzare l’autobus della linea Chieri-Castelnuovo delle 14.50.

Note

asset_image

Da evitare dopo giornate di pioggia intensa per il fango tenace ed per un tratto finale dove il sentiero si incanala e potrebbe trasformarsi in un rio. A inizio stagione è facile trovare rovi lungo il sentiero, meglio aver un bastone per scostarli.

Leggi di più Richiedi info per questo itinerario

NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

Vedi sulla mappa

Grazie

Grazie: ti abbiamo inviato una mail per attivare la tua iscrizione e selezionare le tue preferenze se previsto.

Qualcosa è andato storto

Riprova

Chiudi

Grazie

La sua richiesta è stata inviata correttamente e le risponderemo al più presto. Una copia dei dati che ci ha fornito è stata inviata al Suo indirizzo email.

Chiudi

Richiedi informazioni

Stai inviando la richiesta a: visitlmr.it


Chiudi

Richiedi informazioni

Stai inviando la richiesta a: visitlmr.it


Chiudi

Iscriviti alla newsletter


Annulla