GTL - Tappa 02: Cortemilia - Bergolo

GTL - Tappa 02: Cortemilia - Bergolo

GTL - Tappa 02: Cortemilia - Bergolo
Percorso in salita, con partenza da Cortemilia, immersi nelle coltivazioni di nocciole, per arrivare a Bergolo, il paese di pietra per eccellenza. 

 
Lasciando Cortemilia, storico borgo la cui storia oggi si lega alla nocciola e teatro ogni anno di una sagra a lei dedicata, il nostro percorso punta in direzione di Bergolo. Da Piazza Savona, sull’angolo di Via Cavour, si imbocca la minuscola Via Langhe e si sale a destra.

Si attraversa la provinciale per Bergolo e si imbocca Via Martiri di Bologna, percorrendola in piano fino ad un’antica cascina. Si sale a destra e, finiti i condomini, si continua sull’inghiaiata che sale a sinistra. Raggiunto un quadrivio, si continua a salire sul sentiero poco evidente al centro che, con un lungo traverso, consente di raggiungere un boschetto.

Con un paio di curve più ripide si guadagna un’ampia inghiaiata che sale fino ad una stradina asfaltata.

Si piega a sinistra, in piano, per circa 300 metri, per abbandonarla a favore di una sterrata poco evidente sulla destra. Superati alcuni terrazzamenti, si prosegue in piano fino ad un bel muretto a secco. Superato il successivo rio, si sale per un ripido strappo fino ad uscire dal bosco. Si costeggiano i coltivi fino a raggiungere il cortile di una cascina isolata, lo si evita verso destra per sbucare nella curva di una strada inghiaiata. La si segue verso sinistra per pochi metri, per poi abbandonarla nella curva ed inserirsi su di una sterrata pianeggiante. Al successivo bivio, si piega a sinistra, mantenendosi sul percorso più antico, per un bel tratto pianeggiante nel bosco, fino a raggiungere una più evidente sterrata, dove si volta decisamente a destra e si percorre l’intero anfiteatro della collina, in passato coltivato a vigneto. Con un paio di curve si guadagna la bella Cascina Fontana e, su strada ora inghiaiata, si percorre la cresta della collina. Si trascura la prima strada (che sale a destra verso il Bricco delle Forche, dove si trovano i ruderi dell’antica torre di guardia), per salire al centro al successivo bivio, guadagnare, piegando a sinistra in una pineta, la cresta della collina, segnata da una croce in legno, e raggiungere la notevole chiesa romanica dedicata a San Sebastiano, posta in uno splendido punto panoramico, proprio sopra Bergolo.
Il borgo di Bergolo coincide praticamente col paese intero e, con nemmeno 70 abitanti, è uno dei centri più piccoli di tutte le Langhe, anche come superficie. Da sempre storicamente legato alla vicina Cortemilia, da cui i Marchesi esercitavano il loro potere anche su tutti i feudi vicini, ha perso il castello già nel tardo Medioevo. Conserva, però, un’unità architettonica complessiva, rappresentata soprattutto dalla continuità dei materiali edili, che qui sono essenzialmente costituiti da pietra di Langa. Per questo è detto da sempre il “Paese di Pietra”. Negli ultimi quarant’anni, Bergolo ha combattuto lo spopolamento che affliggeva le valli più lontane soprattutto con grandi investimenti in cultura, che ne hanno fatto una piccola oasi di arte e musica che ha attirato turisti e investimenti da mezza Europa. Dal Canté Magg (il recupero della tradizione contadina dei balli e canti di primavera) alla Via del Sale (contaminazione di arte contemporanea con installazioni fino al mare), dai Sapori della Pietra (rassegna eno-gastronomica sulle eccellenze artigiane locali) ai tanti murales che, nel corso dei decenni, hanno arricchito di arte le vie del borgo, ecco che Bergolo si dimostra da sempre molto più grande di quello che sembra ad una prima occhiata distratta.
Paesi come Bergolo, in definitiva, non si devono spiegare troppo: basta salire alla straordinaria chiesetta cimiteriale di San Sebastiano, gioiellino romanico con ancora poche lapidi attorno, un luogo che avrebbe fatto felice Shelley, poi guardare in basso le nove pietre del nuovissimo Memorial Ezra Pound per cogliere la poesia che la Langa può offrire ad occhi senza fretta, che sanno scegliere dove e come vedere.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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