GTL - Tappa 02B: Cortemilia - Bricco della Croce

GTL - Tappa 02B: Cortemilia - Bricco della Croce

GTL - Tappa 02B: Cortemilia - Bricco della Croce
Altra variante della GTL, il percorso parte da Cortemilia, per scoprire i terrazzamenti e l’omonimo Ecomuseo, salendo in direzione Monte Oliveto. La tratta ha un’alta valenza didattica, portandoci a scoprire l’affascinante mondo delle coltivazioni terrazzate.

 

Dal centro di Cortemilia, superata la sede comunale, si passa il ponte sulla Bormida che divide i due borghi storici di San Pantaleo (oltre Bormida) e San Michele (di qua da Bormida). Si oltrepassa quindi il torrente Uzzone (indicazione stradale per Serole - Monte Oliveto). Dopo 150 metri, si svolta a sinistra seguendo l’indicazione Pieve - Monte Oliveto fino a superare il Rio della Madonna. A pochi metri, sulla sinistra, si trova il complesso monumentale sorto intorno all’antichissima chiesa romanica della Pieve, dedicata ovviamente a Maria, che risale in origine al sec XI.

 

Questa è una delle più interessanti e pregevoli architetture della Valle Bormida, soprattutto per la facciata (con una lunetta ad altorilievo raffigurante una Madonna in pietra arenaria e una successiva bifora già di influenze gotiche) e l’elegantissimo abside, nonché per l’imponente campanile romanico a cinque ordini, posto a metà dell’edificio. Qui pare si sia fermato proprio San Francesco in uno dei suoi viaggi evangelici, come testimonierebbe anche il dirimpetto convento francescano citato poco prima.

L’itinerario procede invece sulla destra: dopo pochi metri, in prossimità di un arco in pietra, si sale a sinistra (indicazione Monte Oliveto) seguendo il vecchio tracciato tra i terrazzamenti che attorniano la cascina, oggi sede dell’Ecomuseo dei Terrazzamenti. Si sale, tra alcuni dei terrazzamenti più antichi e meglio mantenuti, sull’antica acciottolata fino a raggiungere la strada asfaltata abbandonata poco prima. La si attraversa e si imbocca Strada Piazze, in leggera salita, fino ad un gruppetto di case. La stradina piega a sinistra tra i cortili, ora sterrata, fino ad un evidente bivio. Si consiglia di procedere a sinistra, costeggiando alcune vigne, mantenersi sulla destra ad un paio di bivi, e salire fino ad una strada asfaltata sul filo della cresta.  Da qui si volta a destra, in piano, fino a toccare una bella e panoramica cascina. Prima di una grande vasca per la raccolta delle acque si volta a sinistra, su stradina sterrata, salendo verso la cresta della collina. Si segue quest’ultima verso destra, ai margini di estesi noccioleti, si supera un ripetitore e si raggiunge una strada asfaltata. Si piega a destra, a tratti lungo un bel bosco, fino a guadagnare Via Serole, pianeggiante e asfaltata. Percorsi pochi metri, si imbocca a sinistra una strada sterrata che, piegando verso destra e, mantenendosi poi sulla dorsale, raggiunge prima una cascina isolata, poi alcuni ripetitori, prima di guadagnare la sommità del Bricco del Croce, punto panoramico sulla Valle Bormida e sulla confinante Langa Astigiana.
Davanti a noi ecco il borgo medievale di Perletto con la sua alta, inconfondibile torre di pietra. Perletto, che merita una visita senza fretta, è per l’appunto un autentico paese di pietra, con voltone di ingresso e case disposte a cerchio, adagiato però a mezza costa a coordinare il sistema di avvistamenti dei Del Carretto, che dalla torre di Cortemilia si spingeva su fino a San Giorgio, Olmo Gentile e Roccaverano e poi oltre ancora a Vengore, Denice e Merana. Le torri della cosiddetta Langa Astigiana sono un tesoro ancora in parte da scoprire, mentre quella di Perletto oggi è coronata da una poderosa statua della Madonna, che le conferisce quasi l’aspetto di monumentale campanile. Il castello medioevale, ampiamente rimaneggiato (quando non ricostruito ex-novo) nel sec. XIX, ospitò spesso Vittorio Emanuele II, grande appassionato di caccia, quando frequentava la tenuta di Roccaverano. Ruderi di una cappelletta romanica testimoniano vieppiù l’antichità dell’abitato, così come la notevole chiesa cimiteriale di Sant’Antonino del sec. XII. Attorno alle case del borgo sono poi numerose le terrazze di pietra vitate che producono l’apprezzato Dolcetto dei Terrazzamenti, vino, ma anche associazione di produttori sorta proprio per valorizzare questa micro produzione eroica (ed enoica!), così come l’Ecomuseo dei Terrazzamenti di Cortemilia, su quel bricco di Monteoliveto che guarda – ricambiato – Perletto in un infinito gioco di “specchi di pietra”.
Per il ritorno, se non si vuole seguire lo stesso percorso a ritroso, tornati su Via Serole, la si segue in piano verso sinistra per poche decine di metri,  fino a raggiungere una piccola cappella, con annessa una bella area di sosta, si piega a destra e, su stradina sterrata, si scende mantenendosi sulla sinistra ad un primo bivio, fino a toccare una  grande cascina. Si piega a sinistra, su asfalto, ed al bivio nel bosco, evidente, si volta decisamente a destra, su sterrata battuta. Dopo aver superato una bella casa ristrutturata, si costeggia un noccioleto ed una vasca per l’acqua e, con un tratto acciottolato e caratterizzato dall’antico muro di sostegno, si torna al percorso dell’andata, in prossimità delle case di località Piazze. Lo si percorre in senso opposto per tornare, senza fatica, a Cortemilia.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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