All’interno, notevolissimi affreschi del ‘400 di Segurano Cigna di Mondovì, come pure interessanti resti di pitture precedenti, tra le più antiche di tutta la valle. Il prato del santuario è la quinta perfetta per il castello, arcigno fortilizio medioevale del 1200 che non ha perso nulla del suo originario aspetto tranne i fossati: lo scenografico torrione rotondo angolare, l’ingresso dal levatoio, il Palacium, collegato con passi di ronda e caditoie all’ingresso del mastio, il cortile interno, le finestre bifore a sesto acuto di tardo quattrocento ingentiliscono la facciata meridionale e quella occidentale. Dal borgo medioevale occorre inoltrarsi sulla strada che sale, nel quadrivio di fronte alla chiesa e, seguendo le indicazioni per Pian Rocchetto, Bosco, Piani, piegare poi a sinistra al primo bivio, subito dopo il parcheggio di una trattoria. Si sale dolcemente tra le cascine per piegare a sinistra con un ampio arco e, attraversati alcuni tratti di bosco, raggiungere il bivio della frazione Piani. Si sale a destra e si raggiunge in breve l’ultima azienda agricola. Si entra nel cortile, si piega a destra e si sale verso la cresta della collina, ove sorge un solitario ciabot, in una posizione che consente di ammirare sia il castello di Prunetto che la Valle Uzzone.
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