GTL - Tappa 04: Prunetto - Gottasecca

GTL - Tappa 04: Prunetto - Gottasecca

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GTL - Tappa 04: Prunetto - Gottasecca
Percorso nel cuore della Valle Uzzone, alla scoperta del Bosco dei Faggi, l’ultimo sopravvissuto sulle terre alte, osservando estasiati quanto la natura ha protetto quassù. Siamo ai margini della provincia, molto vicini al confine ligure, che ci attende a pochi chilometri da Gottasecca.

 

Punto di partenza il borgo di Prunetto, il cui castello sorge a strapiombo sulla collina sottostante, risparmiato da un terremoto che inghiottì mezzo borgo, salvando il castello e lasciandolo proprio al bordo della voragine. I più pii vedranno in questa azione la mano di Dio che avrà voluto salvare così anche il contiguo Santuario della Madonna del Carmine, straordinaria architettura del sec. XII, più volte ampliata nei secoli, che merita da sola il viaggio fin quassù.

All’interno, notevolissimi affreschi del ‘400 di Segurano Cigna di Mondovì, come pure interessanti resti di pitture precedenti, tra le più antiche di tutta la valle.  Il prato del santuario è la quinta perfetta per il castello, arcigno fortilizio medioevale del 1200 che non ha perso nulla del suo originario aspetto tranne i fossati: lo scenografico torrione rotondo angolare, l’ingresso dal levatoio, il Palacium, collegato con passi di ronda e caditoie all’ingresso del mastio, il cortile interno, le finestre bifore a sesto acuto di tardo quattrocento ingentiliscono la facciata meridionale e quella occidentale. Dal borgo medioevale occorre inoltrarsi sulla strada che sale, nel quadrivio di fronte alla chiesa e, seguendo le indicazioni per Pian Rocchetto, Bosco, Piani, piegare poi a sinistra al primo bivio, subito dopo il parcheggio di una trattoria. Si sale dolcemente tra le cascine per piegare a sinistra con un ampio arco e, attraversati alcuni tratti di bosco, raggiungere il bivio della frazione Piani. Si sale a destra e si raggiunge in breve l’ultima azienda agricola. Si entra nel cortile, si piega a destra e si sale verso la cresta della collina, ove sorge un solitario ciabot, in una posizione che consente di ammirare sia il castello di Prunetto che la Valle Uzzone.

L’itinerario si immerge nel Bosco dei Faggi, in prossimità di una piccola area di sosta: qui è da consigliare assolutamente una breve deviazione, al primo bivio a sinistra, per ammirare un folto gruppo di grandi faggi che creano un ambiente particolarmente suggestivo. Questa è, forse, l’ultima località dell’Alta Langa in cui si possono ammirare questi splendidi alberi: una volta molto più comuni, oggi sono relegati, in pochi esemplari isolati, nei valloni più umidi.
Tornati sulla sterrata pianeggiante, si prosegue verso sinistra, mettendosi sulla cresta fino al quadrivio posto sul Bricco della Colma. Si piega a sinistra, su asfalto, scendendo velocemente fino a passare un pilone votivo ed una cascina isolata. Un ultimo tratto pianeggiante consente di raggiungere un evidente incrocio: si deve abbandonare l’asfalto per imboccare un sentierino che sale a sinistra nel bosco, prima in una rada pineta, poi in un più fresco castagneto. In questo tratto è possibile ammirare una flora rigogliosa, paradiso per gli amanti del genere. Non a caso, la sottostante Valle Uzzone è verdissima e ricca di boschi incontaminati, luogo ideale per fungaioli ed escursionisti.
Raggiunta una sterrata più evidente, si procede a sinistra, fino a guadagnare un quadrivio, caratterizzato da un deposito dell’acquedotto. Si scende a destra per pochi metri e si piega verso sinistra, sulla sterrata pianeggiante. Imboccando la diramazione a sinistra, si potrà raggiungere il cocuzzolo sopra il borgo di Gottasecca, ove sorgono i ruderi dell’antico castello, oggi ridotti ad una torre mozzata a pochi metri ed un pezzo del perimetro a scarpa del recinto. Si scende nel borgo caratteristico, senza dimenticare di dare un’occhiata al bel busto del poeta e patriota risorgimentale Ravina, qui nato due secoli orsono, e alla via maestra che dalla chiesa parrocchiale scende stretta tra le case ondeggianti fino alla provinciale.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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