Si trascurano alcune deviazioni a destra e si superano prima un’azienda agrituristica, poi, in località Castellero, l’antica chiesetta di San Michele Arcangelo, piccolo gioiellino superstite dell’antico insediamento, con una bella abside romanica del ‘200 e una vivace facciata barocca, intonacata, di fresco restauro.
Parlare di Cerretto vuol dire innanzitutto parlare di balon (la Pallapugno in italiano), lo sport delle Langhe, che qui ha una sua culla di tradizione. Il bel paese di pietra è impreziosito da alcuni palazzotti di tutto rispetto e, soprattutto, dalla chiesa di Sant’Andrea (sec. XIII), con campanile romanico e affreschi tardo gotici, a magnificare un passato di ricchezze e committenze.
In luogo del distrutto fortilizio (sarà scomparso con quello di Arguello? Probabile!) a Cerretto nell’800 però fecero le cose in grande, commissionando la nuova parrocchiale al genius loci di Dogliani, Giovan Battista Schellino che così portò un angolo del suo visionario neogotico in questo borgo medioevale. La costruzione è davvero notevole e in qualche modo riporta un volume verticale su quel tumulo spoglio dove un tempo si ergevano torri, bastioni, camminate e ponti.
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