Come Sinio, anche Arguello era legato al potente monastero di San Cassiano (e Frontiniano) di Alba e questa pieve ne è il legame più evidente. Presso la pieve venne ritrovata anche una stele romana oggi visibile nel municipio, a riprova dell’antichità dell’insediamento. Rimarchevole non solo per la posizione amena, ma anche per la possibilità di un indimenticabile pic-nic domenicale, ecco poi la piccolissima cappella di San Michele, sulla strada verso Tre Cunei (la frazione sulla dorsale condivisa con Albaretto e Lequio), appena più in basso del ciglione dell’asfalto, a strapiombo su un terrazzo naturale a perdere nei boschi sottostanti, tra frazioni di pietra e cespugli di lavanda e ginestra.
Dalla piazza all’ingresso del paese si imbocca la stradina sterrata che sale a destra. Aggirato il Bric Trapolin, e superato un noccioleto, al primo bivio si procede in leggera salita poi si scende nel bosco fino ad una evidente sterrata. Qui si piega a destra, seguendo quest’ultima e costeggiando un noccioleto: al primo bivio si procede a destra, al successivo ancora a destra, sul bordo dei coltivi. Si entra nel bosco e si continua a perdere quota, mantenendosi sulla sterrata più marcata. In un tornante si piega a sinistra e, superato un piccolo ruscello, ad un nuovo incrocio ci si dirige a sinistra, in piano, abbandonando la strada per un sentiero meno evidente. Con qualche saliscendi si raggiunge il margine di un rittano, sotto una rocca verticale: si scende a destra, a fianco del ripido fossato (con un breve tratto esposto) fino al torrente Avre, lo si attraversa senza troppe difficoltà (ma con qualche attenzione) e si risale tra la vegetazione dell’opposto versante.
Con una serie di erti tornanti nel bosco si raggiungono i coltivi, si sale per la massima pendenza, costeggiando l’avvallamento creato da un piccolo corso d’acqua e si raggiunge la Cascina Boschetto. La si aggira sulla destra e si segue la stradina sterrata pianeggiante verso la Cascina Pozzetto. La strada, ora asfaltata, sale a destra verso una casa, da cui un tratto ripido consente di raggiungere la dorsale, molto panoramica. Si svolta a sinistra, e dopo circa un chilometro, praticamente in piano, si raggiunge il concentrico di Lequio Berria, nei pressi della piazza.
Il paese è di fronte ad Arguello, su un altro ciglione della lunga collina che si congiunge alla dorsale delle Langhe, ovvero la strada di cresta che corre sul crinale principale tra Valle Tanaro e Belbo. In realtà questo crinale è un sistema di colline a volte molto ampio, che si dipartono dalla linea di cresta più alta che corre da Diano, Montelupo, Rodello, verso Serravalle, Bossolasco, Murazzano e, infine, Montezemolo. A Lequio nacque un celebre liutaio, Giovanni Pressenda, della grande tradizione italiana che dalla bottega dello Stradivari in poi seppe sempre trovare i legni perfetti per questo prezioso strumento. Un busto lo ricorda al termine della piazza.
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