Da Castino, dopo una bella passeggiata tra le vie fiorite del borgo antico, si seguono le indicazioni per il municipio, tenendo la sinistra in Via San Rocco (se si prosegue vale la pena dare un’occhiata all’omonima chiesetta campestre), per imboccare poi a destra la mulattiera in pietra che si inerpica sulla cresta (più o meno asfaltata) in direzione dell’alta Valle Belbo.
Ma godiamoci il panorama che ci porta alle Langhe più selvagge, in cui le case isolate si fanno davvero rare e i borghi si arrotolano su uno sperone più alto di collina, chiusi in mura di pietra e arcigni fortilizi. Attorno, boschi profumati di castagni e tigli, gaggie e olmi, coi salici lungo i rittani e le querce sulle vette come vuole la leggenda, poste lassù ad attendere i fulmini che, da Giove in poi, gli dèi sempre scagliano per creare la magia del tartufo bianco.
Da Castino il percorso di cresta punta su Cravanzana, passando dunque alto sopra Bosia, che invece sorge a mezzacosta. Ecco che al bivio della Lodola (altro celebre luogo fenogliano, dove si ritrovarono i partigiani di Poli e Mauri dopo l’inverno del ‘44: consigliamo la breve deviazione) la nostra via erbosa si ricongiunge per poche centinaia di metri alla striscia di asfalto e poi di nuovo si diparte a destra per inoltrarsi nel fresco del bosco. Qui ogni bivio di sentiero è segnalato da palina o da appositi segni rosso bianchi sulle piante. Infine, la via si piega in un paio di tornanti, per sboccare sulla strada di Viarascio, che scende a Cortemilia tra boschi e radure stupendi.
Si gira quindi a destra per risalire verso Cravanzana sulla stessa strada asfaltata, tra noccioleti tenuti come giardini, fino al quadrivio del paese. Superato l’incrocio, si imbocca l’ingresso al borgo col viale dei caduti e la silhouette maestosa del castello marchionale a sovrastare il piccolo borgo medioevale. Cravanzana è considerata una delle capitali della nocciola, quella “Tonda e Gentile della Langhe” (oggi denominata ufficialmente Piemonte IGP), che già dal nome capisci che è quella più buona del mondo. Qui attorno non sarà difficile trovare artigiani e pasticceri a chilometri zero.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.