L’attuale foggia è in parte frutto di ristrutturazioni seicentesche che lo trasformarono in una residenza più confortevole, con tanto di parco/giardino per i Marchesi Fontana, esponenti della nuova aristocrazia sabauda che soppiantava quella aleramica e poi monferrina di Del Carretto e Scarampi. Cravanzana è uno dei pochi borghi senza cappelle campestri di rilievo, ma conserva un’unità architettonica davvero notevole, specie dal lato sud, dove i livelli delle case salgono sino alla mole imponente del castello e alle due chiese (parrocchiale e confraternita), in un corpo compatto di rara coerenza architettonica.
Adagiato su una morbida sella del crinale destro del Belbo, Feisoglio guarda Serravalle (Villa per la precisione), come Niella sorveglia Bossolasco e Cravanzana si specchia in Arguello e Cerretto. Il paese, molto allungato, è disposto parallelo alla massiccia Parrocchiale di San Lorenzo che lo domina, come un tempo doveva fare il castello poco più a sud, di cui rimangono solo poche pietre di scarpa, ormai declassate a muretti di contenimento, ennesima distruzione delle guerre seicentesche.
Attorno al paese regnano incontrastati i boschi, sia quelli selvaggi di funghi, tartufi, cinghiali e caprioli, sia quelli ordinati di noccioli che qui ormai sono popolari quanto i vigneti a Nebbiolo in Bassa Langa. Feisoglio conserva questa atmosfera d’antan, specie se ci si infila nelle vie più strette, bighellonando fino al balcone della chiesa, con l’elegante confraternita a far da quinta sulla valle profumata e ubertosa.
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