Quello che rende però il paese particolarmente interessante è l’architettura rurale tutta da scoprire, inerpicandosi un po’ ovunque tra i muretti a secco che hanno nei secoli “scalettato” l’intero pendio meridionale, strappando terra coltivabile alle erte impossibili della valle. Accanto ai muretti a secco, ecco poi le cascine, orientate perfettamente per mettere “a valore” sole e vento, costruite in pietra e legno con pochissimi inserti a mattone. E poi, ancora, pozzi ed essiccatoi (uno circolare sorge stupendo proprio al bivio di fondovalle), stalle e ricoveri di attrezzi, crotin di tufo e lobbie di legno (ovvero cantine scavate e balconi), in un infinito ripetersi di tecnica e bisogno, di saggezza e innovazione che hanno fatto di questa valle un museo a cielo aperto della pietra di Langa e della secolare dignitosa povertà dei suoi abitanti.
Dalla strada provinciale, seguendo le indicazioni per Villaretti, si percorre la via in salita per poche decine di metri. In prossimità di un muro di cinta, dalla caratteristica forma tondeggiante, si gira a destra sulla stradina asfaltata, per salire verso il bosco. Questo era l’antico percorso che univa Torre Bormida a Cravanzana salendo lungo la Valroggero; ne sono testimonianza il muretto di sostegno ed il pilone votivo dedicato alla Madonna.
Giunti in prossimità di una cascina e superata la vasca dell’acquedotto, si procede sulla sterrata che si inoltra pianeggiante nel bosco. Giunti al primo bivio si sale a sinistra, lungo il muro a secco, mentre al secondo bivio si procede in piano, in un bosco molto degradato. Si supera un piccolo rio e, dopo un ultimo tratto pianeggiante, il sentiero si fa sassoso e presenta solchi scavati dall’acqua di alcune sorgenti. Si sale fino ad incontrare una stradina in cemento e, dopo poche decine di metri, si sbuca sulla cresta della collina, in prossimità di un pilone votivo e del più recente (e monumentale) ingresso della Cascina Ferrera, uno dei più vasti noccioleti dell’Alta Langa. Sullo sfondo appare l’abitato di Cravanzana, dominato dalla mole del castello. Si procede a sinistra, sulla stradina asfaltata che attraversa il noccioleto, puntando al paese e, in breve, si raggiunge il municipio.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.