GTL - Tappa 16: Feisoglio - Niella Belbo

GTL - Tappa 16: Feisoglio - Niella Belbo

Outdoor

GTL - Tappa 16: Feisoglio - Niella Belbo
Questo breve percorso si dipana tra i borghi di Feisoglio e di Niella Belbo e coincide con il percorso della Bar to Bar, per cui vi chiediamo di prestare attenzione alla segnaletica, per seguire la traccia che avete scelto. Forse crederete di esservi persi, ma non è così! Semplicemente questo angolo del territorio è così bello che è stato inserito in due percorsi diversi!
Adagiato su una morbida sella del crinale destro del Belbo, Feisoglio guarda Serravalle (Villa per la precisione), come Niella sorveglia Bossolasco e Cravanzana si specchia in Arguello e Cerretto. Il paese conserva un’atmosfera d’antan, specie se ci si infila nelle vie più strette, bighellonando fino al balcone della chiesa, con l’elegante confraternita a far da quinta sulla valle profumata e ubertosa.



 

Superato il paese su asfalto, si imbocca a sinistra il primo bivio (segnalato), lungo una strada che dopo poco diventa sterrata e prosegue verso destra. Si sale ancora un poco nel bosco, per poi sbucare sul piano, spartiacque tra le valli in campo aperto. Il marin, l’aria del mare, ci spettinerà i capelli, riempiendoci le narici di aromi mediterranei.



 

Dopo circa 2 km si gira a sinistra e, dopo una breve discesa, subito a destra, quasi a “U”, nuovamente su pietrisco, per riportarsi tra orti e campi sulla cresta panoramica. Si prosegue fino al successivo asfalto dove si tira dritto verso la “Spianata dell’Amore” che non è un luogo di incontro per coppiette, ma la memoria di una leggenda medioevale col bravo cavaliere Leone (si è appunto sul Monte Leone) che si innamorò della contadina del posto; questo luogo fu appunto il teatro del loro amore. Il che, comunque, prova il buongusto dei trovatori medioevali nello scegliere i luoghi! Il piano, in effetti, si apre ai quattro venti ed è impreziosito da una panchina gigante del designer Chris Bangle, che permette di apprezzare ancora di più il paesaggio a 360°.

 

La chiesa di San Giovanni, in severa pietra di Langa, si staglia all’ultimo bivio per scendere a destra dolcemente sul borgo di Niella Belbo.

 

Niella condivide con gli altri paesi del versante destro (con però la notevole eccezione di Cravanzana) la distruzione del castello durante il sec. XVII. Malgrado la perdita della fortezza, il borgo conserva alcune importanti vestigia del passato medioevale che ci possono dare un’idea di come il paese fosse stato munito dai Del Carretto a chiudere col dirimpetto Bossolasco la valle in una morsa, a controllo del passaggio di San Benedetto. Ecco innanzitutto la tozza torre di pietra, coperta da un tetto a capanna e forse - data la non elevata altezza - più parte della fortificazione del castello, che non torre di avvistamento. Ecco poi il cosiddetto Arco dei Francesi, bella torre-porta, molto simile a quella di Novello, con caditoie di pietra e arco sesto-acuto d’ingresso. Il soprannome deriva dal fatto che di qui passarono più di 10.000 soldati di Napoleone nella prima Campagna d’Italia, diretti alla conquista di Alba dopo le vittorie in Valle Bormida. Niella offre poi anche la cappella di San Rocco, con affreschi absidali protetti da una vetrata (il resto della chiesa non esiste più) e, ovviamente, una vista meravigliosa che domina da quasi 800 metri l’alta Valle Belbo, come la successiva Bormida. Oltre il Passo della Bossola ecco la Torre di Murazzano a guardia della Valle Tanaro, mentre a sud il muro di Cadibona chiude la vista al vicino Mar Ligure.

 

Imperdibile, uscendo verso Mombarcaro, per la posizione spettacolare come per l’eleganza dell’edificio, il Santuario della Madonna dei Monti, eretto all’inizio del ‘700 forse dal bravo architetto Gallo di Mondovì. In stile barocco piemontese (quindi molto sobrio), è di pietra con finiture in mattoni e ha una sola navata. All’interno affreschi recentemente restaurati del ‘400 fanno pensare ad un ampliamento/sostituzione di una precedente cappella campestre. Con i suoi 860 metri è il santuario più alto della Diocesi di Alba e qui ogni anno si tiene il grande “Falò d’Estate”, di pavesiana memoria, per la natività di Maria (8 settembre).
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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