Il ciabòt (piccola costruzione in muratura solitamente costruita in mezzo ai campi e utilizzata in passato dai contadini come riparo o ricovero per gli attrezzi), in questo caso, presenta una singolare forma di torre, da cui il nome Torion. Sulle sue mura si apre un grosso foro, a testimonianza di un bombardamento subito nel 1944 durante uno scontro tra partigiani e repubblichini.
Dal piazzale iniziamo il tour salendo in direzione di Castagnito. Dopo pochi metri, alla nostra sinistra, si imbocca strada Varasca e, all’altezza del grande caseggiato di un’azienda vinicola, si svolta a destra su una strada pianeggiante che diventa presto inghiaiata. Si prosegue per un lungo tratto in pianura, tra campi coltivati e noccioleti, paralleli alla SP 29 che si scorge in lontananza. In seguito si trovano i pioppeti, coltivati in file perfettamente ordinate, che, in primavera, offrono il singolare spettacolo di splendide “nevicate”, grazie ai loro pappi che volano nell’aria.
Giunti ad un bivio, si incontra un piccolo pilone votivo affrescato, come se ne trovano spesso per le strade di campagna del Roero, e si procede dritto fino ad arrivare in prossimità di località Patarrone. Da qui, prima che il sentiero del Torion svolti a destra ed inizi a salire, si prosegue dritto su strada pianeggiante in direzione di Canale.
Giunti in piazza della Vittoria, una tappa all’Enoteca Regionale del Roero, centro di informazioni turistiche e vetrina dei produttori vinicoli del Roero, è d’obbligo. Una sosta resa piacevole dal giardino fresco e curato del cortiletto interno dell’edificio, un tempo asilo infantile, e che al piano superiore ospita uno chef stellato, da sempre punto di riferimento per l’intero territorio.
Della cinta con torri che chiudeva la “villanova” resta solo la duecentesca torre civica, che incrociamo nel nostro percorso. Con la Chiesa di San Bernardino alla nostra sinistra, ci affacciamo sull’omonima piazza, rimasta tale e quale ad inizio Novecento, quando era interamente occupata dal mercato giornaliero delle pesche. In quell’epoca, infatti, in reazione ad alcune malattie che minarono i vigneti, l’agricoltura si riconvertì al pesco: nacque il mito della “Canale del Pesco”, con una quantità di prodotto tale da consentire l’esportazione oltre i confini nazionali. Attualmente i pescheti si sono abbondantemente ridotti, ma rimangono la Fiera del Pesco che si tiene a luglio e una manciata di palazzi liberty con interessanti decorazioni floreali, a testimonianza di un periodo di rilancio economico per l’intero paese. Uno di questi lo si incrocia appena imboccata via Torino, in direzione di Montà.
Da qui, si svolta a destra in corrispondenza delle indicazioni “Agriturismo Le Querce del Vareglio” e si prosegue lungo una stretta strada, prima asfaltata e poi inghiaiata, fino all’attraversamento di un piccolo rio. Si svolta a sinistra tra i campi e, dopo poco, a destra, per risalire gradatamente sulla collina di San Bartolomeo (dal nome del pilone che svetta sul cucuzzolo), in una miriade parcellizzata di coltivi, noccioleti, vigneti e piccoli boschetti. Si incrocia il Sentiero S1, che coincide con il “Sentiero del Castagno” (si imbocca nel verso opposto rispetto alla segnaletica), in un tratto tra alte pareti di Rocche, erti vigneti e tratti ombreggiati dalla vegetazione. Raggiunta la sommità, si prosegue fino al Centro Outdoor Valle delle Rocche di località San Grato di Montà. Il Centro, punto di crocevia di quattro sentieri, è un bike park dedicato alla didattica e all’allenamento in mtb, ed è costituito da un circuito mtb-xc, una pump track illuminata ed una pista da dual-slalom ricca di salti e sponde. Qui sono poi a disposizione servizi specifici per i biker quali officina self-service, lavaggio bici, spogliatoi e toilette.
Lasciandosi il Centro Outdoor alle spalle si prosegue su via Morra, una strada sterrata che percorre il crinale collinare in direzione del borgo di sommità di Montà, aprendosi in una veduta panoramica sulle Rocche. Si costeggia il silenzioso parco del castello cinquecentesco Morra Lavriano, e, giunti nella pedonale piazza di Sant’Antonio Abate, con la chiesa parrocchiale alle spalle, si scende in paese lungo via Roma, incrociando sulla sinistra la torre civica del 1754, da cui si diparte la “Strada delle Masche”, una brevissima passeggiata panoramica che permette di affacciarsi da una specie di balconata naturale sulle colline circostanti.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.