Inizia da qui un lungo tratto che sale e scende immerso in un bosco di cresta noto come “Bosco di Corneliano”, che presenta essenze forestali tradizionali come querce e castagni. Superata una moderna cappella dedicata alla Madonna della Guardia ci si dirige verso il Bric della Croce ( 392 metri s.l.m) e il Bric Valtassera (339 metri s.l.m) fino ad uscire dal bosco e a svoltare a sinistra su una strada di campagna che corre parallela, ma a mezza costa, alla SP 171 che attraversa borgata Soria. Il sentiero degrada, tra ampie porzioni di vigneto, fino a giungere al Santuario del Castellero nel comune di Corneliano d’Alba, solitario edificio che ospita al suo interno oltre duecento ex-voto restaurati. Da qui si svolta a sinistra sulla SP 171 e, dopo circa 600 metri, nuovamente a sinistra sulla SP 275 che, rimanendo in fondovalle, percorre lo strategico “fundus” appartenuto alla gens Cornelia in epoca romana.
Si arriva così nell’abitato di Corneliano d’Alba, paese dalla storica vocazione mercantile legata ai prodotti agricoli locali, tra cui la pesca e l’uva “favorita di Corneliano”. Proprio alle uve ed alle pesche si lega l’importante tradizione dei cestai, con rinomata fama al di fuori dei confini locali fino agli anni ’30 del Novecento.
Si raggiunge così la centrale piazza Cottolengo, su cui si affaccia il Palazzo Comunale, la Parrocchiale settecentesca dei SS. Gallo e Nicolao ed un curioso arco dipinto con lo stemma sabaudo, eretto per il ritorno dei Savoia nel 1814. L’arco fa da portale d’accesso alla salita verso il centro storico di Corneliano, sovrastato dalla torre decagonale quattrocentesca alta 22 metri.
Dal centro del paese, si imbocca la SP 10 in direzione di Alba e si giunge nel comune di Piobesi d’Alba, in una successione pressoché ininterrotta di abitazioni, edifici ed attività commerciali. Giunti nell’abitato, si svolta a sinistra nei pressi del peso pubblico, e, appena superata la Chiesa di San Pietro in Vincoli, a sinistra su via Marconi, dove, pochi metri dopo, si imbocca la salita di via Mezza Montà, in una serie di tornanti tra abitazioni e noccioleti. In uno degli ultimi tornanti, prima di giungere alla Chiesa di Santa Maria al Bricco, visibile sulla sommità, si svolta in una stradina secondaria seguendo il Sentiero S4, che risale su un nuovo versante collinare in direzione di Cascina Battagli, in cui si incrocia il “Sentiero del Tasso”, che coincide con il RBT fino al punto di arrivo in frazione Borbore di Vezza d’Alba.
Si percorre tutta la cresta collinare in direzione di borgata Valmaggiore, in una vallata naturalistica dalla vista mozzafiato e dall’inclinazione vinicola attestata nei secoli: è il 1473 quando in una visita pastorale si dichiara: “il sito è sterile e sabbioso, male fruttifero per quanto concerne il grano, ma per quanto riguarda il vino dà un reddito conveniente”. A Vezza nacque inoltre la denominazione dell’uva favorita, citata per la prima volta nei libri di cantina dei Conti Roero nel 1676.
Attraversato l’abitato di Valmaggiore si scende su una strada asfaltata per circa 400 metri e si svolta a sinistra su una stradina sterrata che, in un graduale saliscendi, raggiunge il Santuario di Madonna dei Boschi. Per raggiungerlo occorrerà fare una deviazione in salita di circa 300 metri, ma la bellezza del luogo e la sua posizione panoramica appagheranno il dislivello aggiunto. La chiesa, ad una navata in stile romanico, venne edificata nel XII secolo e conserva nel sottotetto un prezioso affresco gotico raffigurante l’Annunciazione, dipinto verso la fine del XV secolo. La cripta ospita le tombe della famiglia Roero, sepolti qui dal 1608 alla fine dell’800.
Lasciato il santuario e la sua area pic nic si scende nuovamente e si imbocca il “Sentiero del Tasso”, che da questa zona prende il suo nome: nel lungo tratto di bosco qui attraversato e denominato “ValTassera” sono infatti presenti molte tane di questo mammifero, identificato dalla testa bianca con doppia striscia nera. Arrivati a Borbore, nel piazzale San Carlo, su cui si affacciano le scuole, si imbocca la SP 152 e la si percorre fino ad arrivare al piazzale in prossimità della rotatoria sulla SP 29, incrociando il “Sentiero della Pera Madernassa”.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.