RBT - Tappa 3A: Loc. Saliceto (Pocapaglia) - Loc. San Sebastiano (Pocapaglia)

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Variante al percorso principale RBT, il percorso compie un anello attraverso un’area boschiva e pianeggiante che si estende fino al comune di Sanfrè, dominato dal suo possente castello.
L’anello parte dalla rotaria di frazione Saliceto/Cravioli, sempre nel comune di Pocapaglia. Da qui si svolta a destra lungo strada Boschi e si procede su un’agevole strada pianeggiante, dapprima tra case isolate, poi tra campi e boschetti. Giunti al bivio per l’anello del “Sentiero Botanico della Verna”, si seguono le indicazioni che invitano a proseguire diritto in direzione di Sanfrè. Si incrociano le abitazioni isolate di borgata Martini, dove, superata Cascina Gioiosa, la strada diventa asfaltata e prende il nome di via delle Chiese, una delle vie più antiche del comune, che porta dritto al centro storico di Sanfrè. Si prosegue in piano percorrendo una tranquilla zona residenziale, fino a giungere all’ingresso principale del castello degli Isnardi.

Il maniero risale agli inizi del 1200, ma della costruzione originaria non rimane più nulla; incendiato dagli Spagnoli a metà del ‘500, venne ricostruito con le fattezze di un’imponente dimora signorile, completa di bastioni e di un passaggio protetto, che la collega alla parrocchiale del comune, che si sono conservati fino ai giorni nostri. Nel 1630 ospitò per qualche mese la duchessa Cristina di Francia, moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia, fuggita da Torino per scampare alla peste. Estinta la dinastia degli Isnardi, il castello è stato dimora per circa quarant’anni delle Suore della Consolata, per poi essere acquistato dagli attuali proprietari, che aprono la residenza al pubblico in occasione di visite guidate, manifestazioni o eventi privati.

Si costeggiano le mura di cinta del castello, sovrastate da una torrettadi controllo, per poi scendere in direzione del centro storico. Lungo la discesa, in via delle Chiese, si incontrano monumenti storici di pregio, come la Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, progettata in stile barocco dal celebre architetto monregalese Francesco Gallo, a cui si deve la poderosa cupola ellittica del Santuario di Vicoforte, la Confraternita di Sant’Agostino e la settecentesca Villa Rambaudi. Giunti in piazza De Zardo, su cui si affaccia il Palazzo Municipale, il percorso si fa di nuovo pianeggiante. Si svolta a sinistra per imboccare la centrale via Oscar Milano fino all’incrocio con via della Valle, che si percorre in tutta la sua lunghezza, dapprima ancora in paese, per poi spingersi nella zona residenziale sul limitare del comune. Superate le ultime case, la strada diventa sterrata e si procede per un lungo tratto in un’ampia vallata pianeggiante, tra coltivi e ampie porzioni di boschi silenziosi. Si oltrepassa un rio e si prosegue sul sentiero che porta alla frazione America dei Boschi, che qui coincide con il percorso S1 “Grande Sentiero del Roero”. Come suggerisce il nome, questa zona è fortemente caratterizzata da una ricca estensione boschiva, con piante tipiche degli ambienti mesofili e xerofili, cioè a ridotto ombreggiamento e con condizioni di maggior secchezza del terreno. Compaiono qui esemplari di farnia (Quercus robur), carpino bianco (Carpinus betulus), tiglio (Tilia cordata), pioppo tremulo (Populus tremula), acero campestre (Acer campestre), castagno (Castanea sativa), oltre alla specie invasiva della robinia pseudoacacia e, nei versanti più aridi ed assolati, il pino silvestre, la roverella, il ginepro, il biancospino, il viburno.
Giunti in strada Salimau, che diventa asfaltata al limitare delle prime case della borgata, si procede fino ad arrivare ad una chiesetta di recente costruzione. Qui si svolta a sinistra sulla SP 340 e, dopo poche centinaia di metri, si tiene la destra seguendo una stradina in ghiaia, che attraversa boschi e noccioleti per ricongiungersi poi nuovamente alla SP 340. Proseguiamo lungo la provinciale, che ci riporta in frazione Saliceto/ Cravioli e, successivamente, al paese di Pocapaglia nei pressi dell’area di sosta San Sebastiano, un prato erboso che si affaccia su un anfiteatro di Rocche, considerato, per la sua ampiezza e profondità, tra gli scorci più scenografici dell’intera dorsale.
Da qui, seguendo le indicazioni dell’S1, ci si può concedere una deviazione a Bra, punto di arrivo/partenza dell’ “S1 – Grande Sentiero del Roero”. La città è un crocevia di storia, eccellenze enogastronomiche e cultura. Di origini antichissime, ha radici che affondano nell’età neolitica e che toccano l’impero romano e la dinastia sabauda.
Passeggiando per le sue strade e scoprendo le sue piazze, non passeranno inosservate importanti architetture del Barocco piemontese e, in cima ad un colle, la “Zizzola”, considerato il simbolo della città. Bra è la città che ha dato origine al movimento internazionale di Slow Food ed è nota per le sue eccellenze gastronomiche: la Salsiccia di Bra, insaccato di vitello da gustare crudo, il formaggio Bra Dop – tenero e duro, celebrato insieme a formaggi provenienti da tutto il mondo con la manifestazione internazionale “Cheese! Le forme del latte”. E, ancora, i prodotti freschi degli orti, per finire con un panino “locale e slow”, il Mac ‘d Bra, che racchiude in un unico morso tutti i sapori del territorio.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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