Alba, cioè una “città bianca” come richiama il suo nome, cooptato dai romani dalla radice ligure/celtica alb=acqua, ma così simile al latino albus=bianco (ma pure imbiancato, propizio, luminoso, sereno) da cui poi deriva la parola italiana “alba”, intesa proprio come “sorgere del sole”. Ma pure una “città rossa”, di porfido, coppi e mattoni, così medioevali e così piemontesi.
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A passeggio per la città di Alba
Scopri di piùPerché Alba è bianca anche di preti e monache, con una diocesi antica che si allungava su mille colline su fino ai passi liguri, ma è pure rossa di partigiani e pensatori: medaglia d’oro al valor militare, nel 1944 si liberò per 23 giorni di effimera ma significativa Libera Repubblica.
Alba rossa e bianca come i suoi famosissimi vini e rossa di carni crude di vitello Fassone e bianca di quel Tuber Magnatum Pico che è universalmente noto come Tartufo Bianco d’Alba, in un matrimonio di sensi che non ha eguali.
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L'Alba delle Frazioni
Appena fuori dal centro storico, c’è una sorta di Alba sconosciuta ai più, perché appunto fuori dal perimetro squisitamente cittadino. La città non ha storicamente il tessuto astigiano delle ventine, ma ci sono alcuni esempi di pregio da non perdere.
Scopri di piùEppure, appena cent’anni fa, Alba non era che un paesone di fondovalle con alle spalle le colline più povere del Piemonte. Invece una generazione irripetibile di uomini tenaci, ambiziosi e straordinariamente dotati ha fatto il miracolo: Giacomo Morra (che nel 1929 inventa la Fiera del Tartufo), Michele Ferrero (il papà della Nutella, l’uomo che ha coniugato capitalismo e umanità), i fratelli Miroglio (quattro generazioni nel tessile, davvero “gente con la stoffa” che per prima ha dato lavoro a tutta la Langa), gli Stroppiana (quel marchio Mondo che si vede sulle piste di atletica in ogni Olimpiade), i farmacisti Luciano De Giacomi (il più bel ricettario piemontese, “Nonna Genia”, è una sua roba di famiglia) e Giacomo Oddero (tutte le grandi DOC delle Langhe sono opera sua).
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.