GTL -Tappa 03: Bergolo - Prunetto

GTL -Tappa 03: Bergolo - Prunetto

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Percorso in cresta nel cuore dell’Alta Langa, tra case di pietre e castelli che narrano storie secolari.

 

Il borgo di Bergolo coincide praticamente col paese intero e, con nemmeno 70 abitanti, è uno dei centri più piccoli di tutte le Langhe, anche come superficie. Da sempre storicamente legato alla vicina Cortemilia, da cui i Marchesi esercitavano il loro potere anche su tutti i feudi vicini, ha perso il castello già nel tardo Medioevo.

Conserva, però, un’unità architettonica complessiva, rappresentata soprattutto dalla continuità dei materiali edili, che qui sono essenzialmente costituiti da pietra di Langa. Per questo è detto da sempre il Paese di Pietra.

Dal centro del paese, si imbocca la via che porta al campeggio e si prosegue in piano sulla strada asfaltata che si stacca a destra, in prossimità dell’accesso ai bungalow e procede in piano fino ad una villetta isolata. Qui ci si mantiene sulla dorsale della collina e, in prossimità di un pilone votivo, si sale a destra fino al Bric Massimino, dominato da una cascina isolata. La cresta è molto stretta e permette di godere contemporaneamente della vista su entrambi i versanti, quello più dolce verso la Bormida e quello più scosceso verso l’Uzzone. Da questo punto la strada si fa inghiaiata e si inoltra, pianeggiante, in un bel castagneto. Si prosegue a destra ad un paio di bivi e si guadagna la selletta posta sopra le case di Levice, borgo che ammiriamo dall’alto. Una breve deviazione dall’itinerario sulla sterrata conduce in un centinaio di metri alla diruta torre del paese, primo insediamento alto medioevale, poi organizzato più in basso sull’attuale strada provinciale, dove, in effetti, sorge Levice oggi.
Volendo fare una deviazione consistente, non segnalata, si può scendere in paese. Il borgo chiuso di Levice merita di certo una visita, conservando una particolare struttura a scacchiera disposta in pendenza, del tutto rara nelle Langhe (forse solo a La Morra esiste qualcosa di simile). La piazza con la parrocchiale di Sant’Antonio Abate, impreziosita da un bel campanile romanico, è completata dal secentesco Palazzotto degli Scarampi che le dona una certa importanza. Il fascino del borgo lo si coglie negli acciottolati in pietra “a sternìa”, per facilitare la presa agli zoccoli di muli e cavalli, e attraverso voltoni e passaggi d’ombra che collegano le ripide discese del paese.
Continuando invece il percorso di cresta, dopo pochi metri su asfalto occorre piegare decisamente a sinistra e salire per un tratto di dura sterrata tra due cortine di cespugli. Si trascurano le strade che scendono a destra e a sinistra per seguire l’ampia dorsale in leggera salita. In breve, si raggiunge un quadrivio: lo si supera e si imbocca la strada asfaltata, con adiacente area di sosta, che, in leggera salita porta al panoramico Pian della Croce. Sempre sulla dorsale, ma su strada ora inghiaiata, si sale ancora verso la sommità della collina. Si scende per un breve tratto e, mantenendosi sulla cresta, si guadagna l’asfalto sulla sella posta alle pendici del Bricco delle Forche. Si sale per pochi metri, quindi, in prossimità di un deposito dell’acquedotto, si scende a destra, fino al bivio posto a poche decine di metri dalla Cascina Coste, isolata tra coltivi e rimboschimenti di conifere. Si abbandona la strada asfaltata per salire a sinistra, su sterrata, e procedere in piano tra i coltivi, su sentiero poco evidente, fino a raggiungere una villa, che si costeggia per raggiungere, dopo pochi metri, una strada asfaltata che occorre seguire procedendo verso destra. Si scende fino all’ampia strada provinciale, e, superata l’area verde, si procede, sempre mantenendosi sulla dorsale, fino alla frazione Serra. Al successivo bivio si seguono le indicazioni per il castello, a destra, guadagnando in breve la sommità della collina.
Il borgo di Prunetto regala un panorama unico, con il suo magnifico castello, edificato dai Marchesi Del Carretto, che ci riempie gli occhi e domina la collina sottostante. Il castello e l’adiacente chiesa (romanica di fondazione e dedicata in origine a San Lorenzo, oggi Santuario del Carmine) costituiscono uno dei più bei complessi monumentali delle Langhe. Il Santuario, più volte ampliato nei secoli dalla fondazione attestata nell’abside attorno al XII sec., conserva notevoli affreschi tra i più antichi della valle, oltre ad un ciclo firmato Segurano Cigna, maestro della scuola neogotica monregalese del sec. XV. Il castello sorge proprio al limitare della rocca, probabilmente coinvolta in un crollo che inghiottì parte dell’abitato più antico, e conserva intatto l’aspetto di arcigno maniero medioevale.

Occorre poi procedere fino all’inizio del muretto che costeggia l’arco di ingresso detto “la battagliera” e scendere a sinistra, sulla ripida Via Castello, per attraversare il borgo più antico del comune. In breve si torna sulla provinciale, si piega a destra e si procede fino a raggiungere la chiesa parrocchiale.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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