RBT - Tappa 06: Fraz. Borbore (Vezza D'Alba) - Govone

RBT - Tappa 06: Fraz. Borbore (Vezza D'Alba) - Govone

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RBT - Tappa 06: Fraz. Borbore (Vezza D'Alba) - Govone
Ideale continuazione del percorso precedente, questo tratto permette di pedalare fino a Govone, alle propaggini della provincia astigiana, attraversando colline vitate, cuore della produzione delle più giovani DOCG di Langhe Roero. 
Dalla frazione Borbore di Vezza d’Alba si imbocca il “Sentiero della Pera Madernassa”, percorrendo la SP 50 in direzione di Castagnito per circa 600 metri, per poi svoltare a destra tra le abitazioni di località Riassolo e raggiungere il fondovalle del rio Gavel, dove si lascia il “Sentiero della Pera Madernassa” svoltando a sinistra e si inizia a percorrere, per circa 1 km, il tratto di collegamento con il “Sentiero dell’Acino”. Si procede qui tra noccioleti, campi coltivati e qualche pero, che produce la pregiata Madernassa, varietà autoctona la cui pianta madre fu originata poco lontano da qui, proprio in località Madernassa nel 1784, da un incrocio naturale tra un pero selvatico e la cultivar “Martin sec”. I suoi frutti, croccanti e zuccherini, si adattano ad essere consumati cotti e si prestano ad essere utilizzati nella preparazione dei dolci e nelle confetture.



Si giunge così in località Vernè, e si svolta a sinistra in prossimità di un pannello informativo per raggiungere nuovamente la SP 50. La si percorre per pochi metri e si svolta subito a destra su una strada sterrata, sempre coincidente con il “Sentiero dell’Acino”, pedalando in un’area fittamente coltivata a vigneto, tra morbidi saliscendi e qualche albero ad alto fusto a delimitare gli appezzamenti. Risalito il rilievo collinare, si incrocia la strada asfaltata via Castellinaldo: qui il RBT svolta a destra sulla SP 50, e, alla prima curva, dopo 200 metri, svolta a sinistra lasciando l’asfalto in favore di una strada sterrata, che attraversa una vallata di ampi vigneti e qualche campo di grano, e raggiunge la sommità in prossimità del cimitero di Castagnito, in località Tortorini.



Una svolta a sinistra su un’ampia strada panoramica, dapprima inghiaiata e poi asfaltata, ci porta a serpeggiare per un lungo tratto in un’area in cui la monocoltura della vite si fa intensiva: siamo nel comune con la più alta superficie vitata del Roero, Castellinaldo d’Alba. Iniziamo a scorgere la parte superiore del borgo, con il suo tipico sviluppo in verticale, dominato dalla mole del castello dei Damiano e contornato da un mosaico di vigneti dalle incredibili geometrie. Il Roero DOCG e il Roero Arneis DOCG sono i vini tipici di queste zone, a cui sono dedicate manifestazioni, feste e premi. Come il Barolo e il Barbaresco, il Roero si produce dal vitigno Nebbiolo, ed ha sette secoli di attestazioni storiche alle spalle: è del 1303, infatti, la più antica citazione roerina del Nebbiolo. La DOC “Roero” è del 1985, mentre la vendemmia 2005 è stata la prima a fregiarsi della DOCG.

L’Arneis, vino bianco fruttato e dal retrogusto amarognolo, viene citato fra i vini del Roero dal 1400: la denominazione deriva dal toponimo di un cru in territorio di Canale detto “Renesio” già in epoca romana. La cultura popolare, attraverso vari passaggi linguistici, ha affermato il musicale nome Arneis, termine con cui si indica anche un individuo estroverso e un po’ ribelle, originale e simpatico. Lungo il RBT numerose sono le aziende vinicole in cui fare una sosta per una visita ed una degustazione. Giunti alla zona residenziale di via Serra, si incrocia la SP 176 e si rimane in cresta oltrepassando un agriturismo. Dopo pochi metri, si imbocca a destra una ripida capezzagna nelle vigne che ci porta all’incrocio verso Magliano Alfieri sulla SP 177. Si svolta a destra e si raggiunge l’abitato di Magliano Alfieri, percorrendo una salita decisa sulla provinciale, con una vista a 360° sulla vallata di vigneti e i profili di sommità di Guarene e Castagnito. All’incrocio per Priocca, si svolta a destra sulla SP 2 e, dopo circa 600 metri, a sinistra imboccando via Asilo Alfieri che conduce al centro storico di Magliano Alfieri, con il suo imponente castello, il giardino del Belvedere e la tappa della Strada Romantica delle Langhe e del Roero. Il castello, grandiosa residenza fatta erigere nel ‘600 dagli Alfieri, fu luogo di soggiorno per il giovane drammaturgo Vittorio Alfieri, ed ospita al suo interno due Musei, quello dei Soffitti in Gesso e delle Tradizioni Popolari e quello del Teatro del Paesaggio, spazio interattivo e multimediale dedicato al paesaggio collinare e fluviale di Langhe Roero.

Il RBT scende in via Vincenzo Troya e in via San Secondo, e lasciandosi alle spalle le ultime abitazioni, si inoltra su un sentiero panoramico, tra vigneti e noccioleti affacciati alla fertile pianura del fiume Tanaro, con vista sulle Langhe e sull’Astigiano. Raggiunta località Rocchetto, si imbocca via Magliano e strada San Vittore che conduce al centro storico di Priocca in via Umberto I. Poco prima di giungere alla piazza, dove svetta l’imponente chiesa neogotica di Santo Stefano, si svolta a sinistra su via Cavour, aggirando la parte più alta del concentrico, imboccando una strada che scende erta tra le case e giunge in località Val del Ponte. All’incrocio con la SP 2, si svolta a destra in direzione di Priocca e, dopo meno di 200 metri, a sinistra su via Val Cravera, procedendo su uno sterrato a mezza costa fino all’incrocio con via Santuario, strada asfaltata che si inerpica verso le case di località Serra Moriondo.

Alla prima abitazione il RBT piega a destra su un brevissimo scivolo di strada asfaltata che porta ad una strada campestre sterrata. Qui il panorama si apre in una nuova valletta di colture miste, con qualche tratto di boscaglia. Si giunge così al fondovalle, caratterizzato da colture cerealicole e pascoli, e si giunge in località Ponte del Re, così chiamata perché nel corso dell’Ottocento il Re Carlo Felice di Savoia vi fece costruire un ponte per agevolare il passaggio della sua carrozza da Torino alla residenza estiva di Govone. Giunti alla località Piano Vaneschia, si svolta a destra in direzione della frazione Trinità, per poi lasciare la strada principale nei pressi della borgata Chiesetta, in favore di una discesa che, tra boschetti e coltivi, giunge nel piazzale del cimitero di Govone. Qui si svolta a sinistra sulla SP 235 e si raggiunge il centro storico di Govone.
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NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.

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