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Roero di Canale
Scopri di piùCastelnuovo Don Bosco ci offre già i primi esempi di romanico in questo percorso: dalla più grande Chiesa di Sant’Eusebio, poco fuori abitato, alla minuscola Santa Maria di Cornareto, in splendida posizione panoramica, forse uno dei luoghi più romantici del Monferrato. Sono anche terre di vino: difatti qui e nei borghi limitrofi si produce la dolce Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, sia ferma che in versione spumante.
Berzano di San Pietro già ci aspetta sul prossimo colle, dove i vigneti fin qui imperanti scemano nell’alta valle boscosa della Traversa: è un piccolo borgo agreste di nuovo molto alto. Da vedere, con brevi passeggiate, la Roverella monumentale (uno degli alberi storici del Piemonte) e la bella Chiesetta campestre di San Giovanni.
La vicina Abbazia di Santa Maria di Vezzolano è il monumento più importante della provincia e una delle perle di tutto il Piemonte. Vezzolano meriterebbe un libro, a partire dalla facciata che è romanica, ma non ha nulla della semplicità delle altre chiese: a tre ordini in arenaria e cotto, decorata a colonnine. L’interno lascia poi stupefatti: innanzitutto per la presenza del “pontile”, tutto scolpito, a chiudere la navata centrale. Ecco poi, nella bellissima abside bicolore, l’altare e due straordinari bassorilievi dipinti del XII sec. ai lati della finestra centrale. Imperdibili, infine, gli affreschi, tutti concentrati nel sorprendente chiostro. Da qui si accede alla sala capitolare, alle sale mostre e alla foresteria; alle spalle del complesso, un vero frutteto rende tutta l’armonia di questo luogo antico.
Saliamo quindi a Tonengo (Chiesetta campestre romanica di San Michele in posizione isolata), Moransengo (bel Castello con parco d’arte, mostre e concerti estivi) e Robella (con altro Castello e parco secolare, l’abitato piacevole della frazione Cortiglione e la Chiesetta del bric Macagnone), per poi confluire su Cocconato.
Nell’ampia campagna meritano una visita la frazione di Tuffo con Palazzo Bottino, il Santuario della Madonnina e l’antica Pieve (oggi Madonna della Neve) alta su un poggio tra due cipressi.
Dal borgo la discesa, ripidissima, ci porta sulla provinciale per Casalborgone, da cui poi si sale all’eremo di Cerreto d’Asti, “paese delle rose”, lungo e stretto borgo un tempo fortificato. Interessante la Parrocchiale di fine Cinquecento la cui facciata è stata “girata”; davvero curiosa la presenza di un piccolo osservatorio astronomico; imperdibile poi la piccola, splendida Sant’Andrea nella frazione Casaglio (XI sec.). Casaglio sorge su un colle tra Cerretto d’Asti e Passerano Marmorito, la nostra prossima meta, di cui già si vede bene la mole immensa del Castello dei Radicati, sicuramente la struttura meglio conservata del Monferrato. Il borgo sorge ai piedi del castello, là dove una passeggiata è quasi obbligatoria: oltre la porta urbica, lungo l’acciottolato, ecco l’antica Zecca (oggi Biblioteca), la Cappella della Madonna, i torrioni, i giardini.
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