Strada della Barbera della Rocchetta

Strada della Barbera della Rocchetta

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Strada della Barbera della Rocchetta
Si chiama Rocchetta Tanaro, perché da quattro millenni, su questa sponda del fiume l’uomo ha trovato un posto fertile e quieto dove dedicarsi all’agricoltura e ai commerci. Ma potrebbe anche chiamarsi Rocchetta Barbera, perché da qui negli anni ’80 partì la sfida di Giacomo Bologna per far conoscere al mondo intero un vino fino ad allora considerato “vino del popolo” e, a torto, poco degno di attenzioni. Oppure potremmo chiamarla Rocchetta della Natura perché da qui inizia una delle Riserve Naturali più estese della Provincia di Asti.
Ed è proprio lì che questo tracciato ti condurrà: un anello di 12 km che parte dalla piazza principale di Rocchetta Tanaro, che procede in pianura per un tratto e che poi sale e si addentra nei boschi del Parco Naturale, raggiunge alcune frazioni tra Rocchetta e Mombercelli e ridiscende verso la valle.

Si snoda tra curve e saliscendi in un paesaggio che regala suggestioni in tutte le stagioni, tra immancabili vigneti, coltivazioni tra le quali in estate gioire del giallo dei girasoli, campi di grano e mais e, soprattutto, tra i boschi che digradano verso il Tanaro e formano i 120 ettari di area protetta. Strade poco transitate, che collegano piccole frazioni in un susseguirsi di cascine dove il tempo scorre con i ritmi della natura e che sono alla base di una rete di eccellenze che, ancora oggi, costituiscono le basi dell’economia di queste terre. Il tracciato parte da Piazza Antonio Piacentino e all’incrocio, trattandosi di un anello potrai scegliere se svoltare a destra su via Sardi oppure a sinistra su via Roma. Noi decidiamo di svoltare a destra per scaldare i muscoli in pianura e per incontrare al più presto la piacevolezza dei boschi della Riserva Naturale. Lascia l’abitato e, svoltando a sinistra, in direzione Asti / Cerro Tanaro, immettiti sulla SP 27 che abbandonerai al bivio successivo verso Sant’Emiliano. Superata la frazioncina Casale Gatt, la strada inizia a salire; superate alcune cascine inizierai ad entrare gradualmente nell’area protetta.  

La strada divide in due il grande bosco e volendo potrai fare una sosta per godere a pieni polmoni di questa meraviglia. La Riserva Naturale di Rocchetta Tanaro, la prima istituita con legge regionale nel 1980 sui terreni che in buona parte appartengono ai discendenti del Marchese Mario Incisa, è una vera e propria oasi di biodiversità, molto apprezzata anche da chi ama camminare nel verde per il suo grande valore naturalistico: castagni, robinie, querce, rovere il faggio, tra le piante ad alto fusto, mentre il sottobosco è popolato da oltre 100 varietà di erbe e fiori. Tantissime anche le specie faunistiche. Nel silenzio di queste colline vivono una incredibile varietà di uccelli, molti mammiferi, anfibi e rari insetti.

Procedendo arriverai sul crinale, il paesaggio cambia decisamente aprendosi su vigneti e coltivi e sarai nel territorio di Mombercelli in frazione Ronchi. Giunto all’incrocio, nei pressi della cappella della Madonna di Fatima in località Tocco, svolta a sinistra su via Porizzi e procedi sulla SP 63 raggiungendo Frazione Bricco, nel comune di Belveglio. Procedi in discesa seguendo le indicazioni per Rocchetta Tanaro dove entrerai percorrendo Via Roma e quindi raggiungi Piazza Picentino, punto di partenza. 

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Percorsi dell’Astesana

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Un territorio antico, colmo di storia, ma anche una Strada del Vino con oltre 200 aziende associate che promuovono, tutte insieme, uno degli angoli più belli del Piemonte: l’Astesana.

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La Strada del Brachetto

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Non tutti i rubini sono da indossare, qualcuno si fa anche assaporare. E’ il rosso rubino del Brachetto, il vino che non poteva mai mancare nei salotti delle “madamin” piemontesi. Il vino dolce, aromatico, poco alcolico, vivace e profumato di rosa che veniva servito fresco quando andava di moda ritrovarsi in casa per delle visite di cortesia.  I tempi sono cambiati, ma il Brachetto ha mantenuto questa sua allure di raffinata bevanda da chiacchiere e momenti felici.

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La Strada del Nizza

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Sabbie Astiane poste su argille marnose e ricche di microelementi… tante sabbie a formare dei grandi cumuli: no, non sono dune, perché le sabbie sono quelle di un antico mare e ora sono delle verdeggianti colline della Barbera e per l’esattezza quelle dei 18 comuni, che per la loro ottima esposizione e le perfette condizioni climatiche, si fregiano della coltivazione del Nizza DOCG.

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La Strada del Moscato di Canelli

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Crinali mozzafiato, vigneti a perdita d’occhio, paesi dal fascino antico e paesaggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un viaggio tra tralci, pampini e grappoli che tutti conoscono nella loro versione liquida e pochi hanno il privilegio di vivere allo stato vegetale. 

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