Entrambe le valli sono molto fertili e ben coltivate, grazie all’uso, qui senza paragoni, delle terrazze in pietra per cereali, frutta ma soprattutto la vite sui versanti troppo scoscesi. Un paesaggio riposante, ricco di storia e arte come nessuna altra Langa, la Valle Bormida custodisce davvero il cuore più antico della Langa.
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Alta Langa del Belbo
Scopri di piùUsciamo da Cortemilia risalendo il fiume fino all’avamposto di Torre Bormida, accoccolato su uno sperone del fiume, con le rovine di un possente Castello immerse nel bosco e una geografia di casali e cascine a decorare i noccioleti. Da qui si può risalire velocemente per Cravanzana, oppure raggiungere Gorzegno, col suo Castello, la Parrocchiale (notevole la barocca cappella funebre dei Del Carretto), l’antica San Giovanni prima della galleria e la rinascimentale San Martino accanto al castello, vero gioiellino inatteso.
Ecco quindi Camerana che cela le cose migliori nel borgo isolato di Villa, con l’alta Torre, unica vestigia del Castello degli Incisa smantellato negli anni Trenta, e nelle molte chiese di vetta, una più panoramica dell’altra. Camerana, con la vicina Saliceto, è una delle porte della Riserva Sorgenti del Belbo, nonché un paradiso per chi ami passeggiare sugli antichi sentieri medioevali (si arriva al mare in due giorni di marcia). E infatti proprio Saliceto, col suo bel Castello rinascimentale, è già un borgo ligure, almeno nella scacchiera del centro. Per la chiesa, invece, si arriva fino… a Roma! Qui, infatti, il braccio destro di Giulio II, il cardinale Carlo Domenico Del Carretto, fece erigere una straordinaria chiesa bramantesca, una delle quattro di tutto il Piemonte (e la seconda ci attende a Roccaverano), tutta decorata di simboli esoterici in facciata. Oltre il borgo, proprio al confine con Cengio, si sale ancora al cinquecentesco Santuario della Madonna della Neve, in un’insospettabile frazione di pietra immersa nei boschi, dove, a voler camminare, una sternìa medioevale ci porterà sull’antica mulattiera di Saliceto Alto per Santa Giulia e Carretto, passando sul Bric Baraccone.
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Langa Astigiana da Roccaverano
Scopri di piùIl nostro percorso torna quindi verso Cortemilia, stavolta facendo la via di cresta. Si scollina al Bricco della Colma (col bel Bosco dei Faggi da visitare a piedi) per raggiungere l’irreale visione di Prunetto: sopra le poche case, un Castello poderoso, intatto (e agibile) veglia su una rocca a strapiombo. Accanto il Santuario del Carmine conserva forme antiche, affreschi medioevali e tutta la spiritualità espressa da questo luogo fuori dal tempo.
È tempo infatti di scendere in Valle Uzzone: la strada è ripida e stretta, e cala quasi in verticale su Pezzolo Valle Uzzone, unico centro di fondovalle, molto ben tenuto, con la via maestra che conserva l’atmosfera di borgo fortificato. Uscendo verso Castelletto, merita una menzione la suggestiva San Rocco in Carpaneta, curiosa chiesetta che guarda… il fiume e la sua rocca. La via procede verdissima e rilassante in un ambiente molto intatto. Le cose migliori di Castelletto Uzzone sono senz’altro la Cascina Crocetta, luogo di didattica e attività culturali, accanto a San Luigi già quasi al Bosco dei Faggi, l’imponente Palazzo Gaiero e l’abitato della frazione di Scaletta, ultimo borgo della valle, con un palazzotto in cui dormì addirittura un Papa.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.