La Piazza del Comune, cuore dell'antico centro storico, proprio là dove - sconfitti gli astesi - Alessandria eresse il primo nucleo della villa-nuova, presso l’antica Chiesetta di San Giovanni in Lanero (abbattuta poi nel 1826), è la base di partenza: qui si slancia nel cielo la Torre campanaria, detta "I Campanòn". Simbolo dell’indipendenza comunale, accanto al Palazzo Civico, domina sul mare di coppi rossi del centro. Il palazzo, che ha subito numerosi restauri nel corso dei secoli, risale al 1353, ma ha assunto la forma attuale nel 1883-84 quando ne è stata ripristinata la merlatura e innalzata la torre, oggi alta 28 metri. Nella Sala del Consiglio è custodito il Liber Catenae, il libro che raccoglie gli statuti comunali di Nicea Palearum o “Nizza della Paglia” dal XIII al XVIII secolo.
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Canelli, la "Porta del Mondo"
Scopri di piùLa piazza, dedicata ai Martiri di Alessandria, è circondata da palazzi del 1700-1800 di bella fattura, tra cui il grande Palazzo De Benedetti di notevole pregio architettonico. Facciamo due passi sotto i portici della Via Carlo Alberto, la "Via Maestra", ricca di negozi e "boiserie" dei primi del Novecento. Dalla Piazza Comunale imbocchiamo quindi Via Pistone e poi Via Gioberti, alla fine della quale, al 39, incontreremo la Casa delle Tre Palle, così detta perché conserva palle di cannone murate sulla facciata, a ricordo dei numerosi assedi subiti nel XVII sec. dalla città. Prendiamo poi per Via Spalto Nord verso il quartiere detto "del Castello"; questi toponimi testimoniano il fatto che fino al 1647 Nizza Monferrato fu città fortificata cioè, nella sua forma triangolare, circondata da mura; questo era appunto lo Spalto a nord, guarnito ad occidente dal Castello, posto a difesa della Porta di Belmonte, sulla confluenza del rio Nizza con il Belbo: delle massicce mura rimangono ancora oggi tracce nelle cantine delle case lungo il rio.
La confluenza Nizza-Belbo è oggi quasi invisibile, ma procediamo sul triangolo del borgo antico lungo il Belbo, in Via Cirio, per arrivare su Piazza Cavour e incrociare una delle grandi direttive di uscita, quella per Acqui Terme (i dintorni nicesi sono descritti nell’it. Monferrato di Nizza). Poco oltre il ponte sul Belbo ecco a sinistra Piazza Dante, dove tutto ricorda le atmosfere dei primi Novecento della cittadina di provincia dinamica e ambiziosa che coglie lo slancio del progresso del XX secolo e corre per farne parte.
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Monferrato di Nizza
Scopri di piùEcco dunque la stazione ferroviaria (la Cavallermaggiore-Nizza è stata una delle prime linee ferroviarie del Regno) e, proprio di fronte, la grande azienda fondata da Arturo Bersano, uno dei padri nobili del vino piemontese, il cui motto “Se vuoi bere bene, comprati un vigneto” è ancora alla base della filosofia produttiva regionale. Di questa eredità, ci resta il bel Museo Bersano delle Contadinerie e delle Stampe Antiche sul Vino (ben più di una collezione di attrezzi) dove si ripercorrono gli ultimi quattro secoli di storia del vino e le “Raccolte”, vero archivio di memorie documentali sulla civiltà contadina. E ancora qui ha sede la goliardica Confraternita della Bagna Cauda che assegna il premio “Paisan Vignaiolo”: uno dei primi e più ambiti riconoscimenti del vino al mondo letterario e giornalistico.
Ritorniamo in Piazza Cavour dove ci attende la neoclassica Chiesa di San Giovanni in Lanerio (che ha ereditato solo il nome dell’antica cappella) con all'interno la cappella di San Carlo Borromeo. Tutte le chiese di Nizza Monferrato, come quindi anche San Siro e Sant’Ippolito, sono state riedificate nel Settecento, pur conservando arredi e vestigia precedenti (come i confessionali quattrocenteschi di Sant’Ippolito).
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Scopri di piùProseguiamo quindi per Via Pio Corsi (storico sindaco modernizzatore della città) per giungere al settecentesco raffinatissimo Palazzo Crova: costruito su progetto dell’architetto Di Robilant, presenta delle caratteristiche volte ad arco e decorazioni in terracotta. Ospita al primo piano il Palazzo del Gusto, inedito museo multimediale dedicato all’enogastronomia astigiana, e Art ‘900, 100 opere tra dipinti e sculture della collezione di Davide Lajolo (per gentile concessione della figlia Laurana) mentre al pianterreno c’è l’Enoteca Regionale del Nizza ad animare il bel giardino interno.
Si prosegue ancora per la cima di Nizza ovvero Piazza Garibaldi (il cui Foro Boario è oggi un bel centro polifunzionale) dove si tengono molti mercati tra cui quello notevole dell’antiquariato e dove finisce la Via Maestra. A pochi passi da qui, (Via Pistone angolo via Cordara) si può visitare l'Auditorium della Trinità, una piccola chiesa sconsacrata, restaurata dall'Erca (l’Accademia di Cultura Nicese) protagonista di numerose iniziative culturali e curatrice amorevole anche del piccolo cimitero ebraico (pensate che a Nizza Monferrato, come a Gerusalemme, c’è anche un Giardino dei Giusti).
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Scopri di piùNOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.