Usciamo dunque da Nizza Monferrato seguendo la strada del Bricco, romantica Chiesetta cipressata che ci introdurrà, anche visivamente, al mare dei vigneti che ci attende. Tra borgate e chiesette campestri prosegue fino a Castelnuovo Calcea per poi svoltare a destra in Via Momparone; in breve si prende quota e quasi si ritorna indietro per percorrere una delle creste più panoramiche del Monferrato con destinazione la piccola, isolata frazione di Noche.
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Monferrato di Costiglione d'Asti
Scopri di piùCi si immette quindi subito oltre Vaglio Serra per scendere in poche curve nel Parco Naturale della Val Sarmassa da dove si svolta per Incisa Scapaccino. Sul percorso è d’obbligo una sosta a Vinchio, luogo del cuore di Davide Lajolo.
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I Parchi del Monferrato
Scopri di piùEccoci in breve a Bruno, piccolo comune con la Cantina Comunale e il Castello medioevale dei Faà all’estremo confine astigiano sull’alessandrino, dal quale proprio attraverso i boschi si arriva a Mombaruzzo. È questo uno dei borghi più carichi di storia del Monferrato che, posto sulla “via della seta” da Savona alla Fiandre, disponeva anche di una grande filanda. Oggi è famoso invece per gli ottimi amaretti morbidi, che si trovano per tutto il paese e per la grappa, della quale si possono scoprire tutti i segreti nel bel Museo del Distillatore. Il cuore storico batte nel ricetto, tutt’ora chiuso da quattro altissime mura (in parte ancora visibili) con due soli accessi, memoria delle due porte. All’interno troviamo la Chiesa della Maddalena, vari palazzi medioevali (tra cui il Palazzo Marchionale e le Case Dacia e Ferraris), la Torre Civica eretta dai Marchesi del Monferrato nel XIII secolo, l’ex-Confraternita barocca di Sant’Andrea, il Palazzo dei marchesi Pallavicini, l’ex-asilo oggi Museo del Territorio “Pinino Nota” e la Chiesa di Sant’Antonio Abate (XIV sec).
I borghi attorno a Mombaruzzo sono tutti piacevoli, immersi come sono nella più grande distesa vitata della regione, equamente divisa tra Barbera e Brachetto d’Acqui, un raro vitigno rosa, dolce e aromatico.
Infine, si ridiscende al ricetto di Fontanile: la sua Chiesa moderna ne ha stravolto un po’ la trama medioevale a doppia cinta di un tempo (ma si leggono ancora parte delle mura, le due porte e l’unica torre superstite). Il “cupolone” di San Giovanni Battista (52 metri di cupola per 16 di diametro) è un’opera in stile eclettico del bolognese Gualandi. Una passeggiata nel borgo permette di ammirare le installazioni de “I Muri raccontano”, un modo creativo di animare con l’arte il centro del paese.
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Langa Astigiana da Roccaverano
Scopri di piùMeritano una gita la piccola San Vittore, tutta di pietra, isolata sul suo poggio panoramico da 600 anni e l’ex Chiesa Campestre di San Rocco, tornata a nuova vita grazie a Zhang Enli e la sua installazione “A Cheerful Person”.
Scendiamo abbastanza rapidamente su Rocchetta Palafea (altro paese di confine) con la sua bella Torre di pietra (26 metri), la Parrocchiale barocca e l’orgoglio di un campione della pallapugno come Massimo Berruti. I vigneti ora ritornano di prepotenza mentre si percorre la fantastica strada della Serra, che cala aerea come una funicolare dritta su Calamandrana Alta, un piccolo borgo incantato in cui castello, giardino, chiese, Bottega del Vino e l’unica via formano un corpus omogeneo intriso di poesia. Calamandrana Bassa, invece, è teatro di un dei raduno dei cercatori di tartufi, che si ritrovano ogni anno a fine stagione (gennaio). Oltre Belbo, da non perdere la romanica San Giovanni delle Conche, dove la leggenda vuole si siano radunati i fondatori di Nizza, in quel lontano 1225.
NOTA BENE: La competenza sulla manutenzione e sulla percorribilità dei vari sentieri è in capo ai comuni sede di percorso. L'Ente Turismo, pertanto, non risponde di eventuali disservizi, ma è volentieri a disposizione per raccogliere le vostre segnalazioni, così da poterli inoltrare alle autorità interessate.